COME REALIZZARE UN RISTORANTE DI SUCCESSO: I 10 MUST PER SBARAGLIARE LA CONCORRENZA

Da alcuni anni a questa parte, dal successo mediatico di Masterchef all’invasione nelle strade delle città delle apette dello street food, la ristorazione è diventata la moda del momento, Una tendenza in iperbolica evoluzione, un fenomeno di massa soprattutto nel nostro paese dove la condivisione del cibo è una tradizione lunga e sentita. Volete provare anche voi?

Ma cosa serve per realizzare un ristorante di successo?

Il buon cibo sicuramente, ma, anche avendo uno chef stellato, questo da solo non basta a garantire il successo di un ristorante. Oggi mangiare è diventato un'”esperienza”  in cui il sapore si amplifica, sia attraverso gli altri sensi, che sentendosi parte di una storia, di una tradizione culturale, di un concetto di ristorazione. In tutto questo il design degli ambienti costruisce la dualità dell’esperienza gastronomica: sensuale e concettuale al tempo stesso.

La ricetta del ristorante di successo quindi prevede un ingrediente fondamentale: un interior designer.

Un esempio? Garage Italia Customs il locale milanese nato dal felice incontro tra un imprenditore creativo , Lapo Elkann, uno chef stellato, Carlo Cracco e un designer tra i più amati in Italia, Michele De Lucchi.

Il progetto trasforma un ex Stazione Agip in un atelier ristorante, un’esperienza multisensoriale, fatta di richiami agli anni ’50 e al mondo dei motori: gli arredi e gli accessori riprendono il design delle vetture di Formula 1. (garageitalia.com)

Ma non spaventiamoci, non è necessario avere un budget stellare o un’archistar per avere un ristorante di successo.

 

 

 

Possiamo realizzare ambienti accoglienti, confortevoli e funzionali dove poter gustare del buon cibo in compagnia e che abbiano quel plus che sbaragli la concorrenza.

ECCO I NOSTRI 10 MUST

1 -la location: se non possediamo la location mozzafiato in pieno centro non ci abbattiamo, distinguiamoci! Se possiamo scegliamo qualcosa di diverso, di insolito, che magari prima aveva una destinazione diversa (magazzino, cinema…) e non nascondiamone la precedente destinazione con la ristrutturazione ma lasciamone in evidenza le caratteristiche che possano darle riconoscibilità. Se abbiamo già un immobile diamogli un’identità esaltando le sue particolarità, positive o negative che siano, come in cucina bisogna realizzare un piatto eccellente con gli ingredienti che abbiamo in dispensa!

2 – gli spazi: cerchiamo di ottimizzare i mq senza “attufare” i tavolini. Dobbiamo dare la possibilità di muoversi a clienti e personale. Scegliamo tavoli tondi invece che quadrati, sono più capienti e meno ingombranti. Per i tavoli rettangolari utilizziamo le panche, vanno tantissimo all’estero, le possiamo personalizzare come vogliamo e ci consentono di sfruttare angoli scomodi o zone particolari occupando meno spazio delle sedie. Ed infine, un’idea salvaspazio, molto conviviale oltre che esteticamente gradevole, è il tavolo condiviso, dove tra un piatto di pasta ed un bicchiere di vino, possono crearsi simpatiche situazioni social.

 

(Tavoli rotondi e sedute imbottite – Leroch Hotel ristorante- www.leroch-hotel.com)      
Distibuzione tavoli – AlanchaRestaurant, Istanbul – wallpaper.com – Ph. Robert Holden

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3 – confort: soprattutto in inverno il via vai di nuovi clienti o di chi va fuori per fumare, fa congelare gli occupanti dei tavoli più vicini all’ingresso. Cerchiamo di mettere una doppia porta che crei un volume vetrato che possa fungere anche da vetrina per il ristorante e che possa essere aperto in estate a formare come una sorta di veranda su strada.

 

 

 

Doppio ingresso in vetro – De YsbreekerCafé Amsterdam – deysbreeker.nl
Protezione ingresso – Momo Grill Restaurant, Lithuania Ph. RamÅ«nasManikas

 

 

 

 

 

 

 

 

4 – acustica: non c’è niente di peggio che tornare da una cena con il mal di testa per il  brusio. Non lasciamo che i commensali debbano urlare per comunicare con chi hanno di fronte. Innanzitutto isoliamo gli impianti in fase di cantiere, se questi sono stati già realizzati, si intervenire con i controsoffitti acustici. Sono disponibili in commercio  diversi pannelli fono assorbenti in varie forme e colori anche con apparecchi illuminanti incorporati, un elemento di finitura con una funzione efficacissima. Una spesa da fare assolutamente.

 

Controsoffitti acustici – https://www.acustico.com/insonorizzazione-comfort-acustico-ristoranti.html

 

 

 

 

 

 

 

 

5 – illuminazione: evitiamo gli eccessi, niente sala operatoria ma nemmeno effetto discoteca. L’ambiente deve essere accogliente (con luce calda: attenti ai led) ma dobbiamo permettere ai commensali di apprezzare il lavoro dello chef. Per cui luci a sospensione concentrate sui tavoli a creare volumi di luce ben distinti che possano differenziare le varie zone: bancone, area tavoli, cassa. All’ingresso per accogliere i clienti, una bella sospensione grande e scenografica è sempre un bel biglietto da visita.

 

 

 

Puntiluce – Tin Restaurant Bar Club Berlin – Ph. Stefan Wolf Lucks

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

6 – i servizi igienici. Non so voi ma io sono sempre curiosa di andare a vederli. Rendeteli dei piccoli tesori. Osate in questi spazi, sono sempre di dimensioni ridotte e pertanto non saranno così costosi da realizzare, lasciatevi andare a ciò che non avete avuto il coraggio di fare in sala. Non dimenticate però che devono essere funzionali e ben dimensionati sia per i fruitori che per la pulizia, Trip advisor oggi non da scampo e l’igiene in un ristorante è tutto.

 

 

 

Bagno rosa/oro – pinterest

 

 

 

 

 

 

 

 

 

7 – cucina a vista: non pensate sia una prerogativa dei ristoranti stellati, anzi. La cucina a vista è un’ottima soluzione quando si ha poco spazio eliminando così disimpegni, corridoi e spazi morti di utilizzo esclusivo al servizio. Ci da la possibilità di utilizzare soluzioni progettuali insolite e di grande effetto ma soprattutto è una grande vetrina luminosa del vostro prodotto, affascinerà i clienti.

 

Cucina aperta – Counting House restaurant, Durham USA –Ph. Courtesy of 21c Museum Hotels

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8 – colori e materiali: I colori fanno la differenza. scegliete anche di non metterli, il total white è sempre un classico, ma se li utilizzate create una palette con al massimo due colori ed abbinamenti tono su tono per un risultato sobrio ed elegante, altrimenti il risultato potrebbe essere una gran confusione. Le palette più gettonate sono: pareti rosa cipria + metalli oro + marmo calacatta oro per un effetto glamour oppure pareti/imbottiti blu pavone + parquet noce + metalli oro per un effetto caldo . Ricordate che il progetto cromatico è un insieme complesso che riguarda pavimenti, pareti, arredi ed accessori e che deve sempre richiamare i colori del vostro brand inserendosi in un discorso di immagine coordinata. Questo faciliterà la riconoscibilità del locale e la sua visibilità dall’esterno. Se puntate sui materiali puntate sui contrasti:  un pavimento importante abbinato a pareti sobrie o un pavimento neutro in abbinamento ad un rivestimento murale originale e studiato appositamente per voi con elementi tipici del vostro concept.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il colore – Ham Yard Hotel London – hamyardhotel.com
Rivestimenti originali – Dyanon Bistro Ecuador – JanninaCabal -www.Archinect.com
Pavimento geometrico – Paris New-York Restaurant Paris – Ph. David Foessel

 

9 – un tocco green: non sottovalutate l’effetto positivo degli elementi vegetali, rendono l’ambiente più accogliente e naturale, non parliamo del vasetto con i fiori ma di elementi verdi curati in composizioni geometriche anche di grandi dimensioni che possono essere integrate nella progettazione dello spazio: pareti verdi, rampicanti, soffitti con verde pensile.

 

Un tocco di verde – ChylRestaurant Bruxelles – Vogue.fr

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

10 – l’arredo infine è l’elemento prevalente in un ristorante, cerchiamo di non fermarci alle forniture di settore. La cosa da evitare è l’anonimato, scegliamo uno stile, diamo un’identità al nostro spazio. Dobbiamo costruire con gli arredi e gli accessori una “scenografia”, un’ambientazione dove si svolge la storia che vogliamo raccontare ai nostri ospiti. La nostra storia, del nostro brand, della nostra idea di cucina. Dobbiamo creare un ambiente immersivo dove colori, materiali ed ogni singolo elemento della mise en place faccia vivere un’esperienza che amplifichi il piacere del gusto attraverso gli altri sensi.

Non si tratta banalmente di fare un locale vintage piuttosto che country, perché più di moda o di usare il gres piuttosto che il parquet perché più manutenibile. Si tratta di creare un sogno che rimanga nella memoria di chi è stato vostro ospite e che possa farlo parlare bene di voi ed incrementare il vostro successo.