Raramente negli ultimi tempi abbiamo trovato artisti che grazie ad un minimalismo formale e grafico come chiharu-shiota sono comunque riusciti a suscitare un’emozione, anzi una valanga di emozioni in chi le contempla. Emozioni legate ad un filo sottile ma tenace, che lega lo spazio e lo disegna come un progetto di architettura ma che lo caratterizza e lo umanizza come solo l’arte sa fare e come l’architettura contemporanea vorrebbe tanto.

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TRACE OF MEMORY, 2013
ALL IMAGES COURTESY MATTRESS FACTORY AND TOM LITTLE PHOTOGRAPHY

 

La velocità e la forza di un’emorragia che esplode dalle carcasse di imbarcazioni, rappresentano le domande esistenziali sul destino e sull’appartenenza, evocando riflessioni che possono essere così complesse come il filo aggrovigliato. A noi evocano scenari mediterranei che abbiamo sempre negli occhi e che comunque dipendono dal fato e sicuramente segnano un desiderio di appartenenza.

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UNCERTAIN JOURNEY’ @ BERLIN’S BLAIN|SOUTHERN
FROM SEPTEMBER 17 – NOVEMBER 12, 2016
ALL IMAGES COURTESY THE ARTIST AND BLAIN|SOUTHERN / PHOTOS BY CHRISTIAN GLAESER

 

Un urlo grafico rosso sangue.

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THE KEY IN THE HAND 2015
@ VENEZIA BIENNALE D’ARTE PADIGLIONE GIAPPONE
SEALL PHOTOGRAPHY BY SUNHI MANG / COURTESY OF CHIHARU SHIOTA

 

[barbara]

via designboom.com