Concorso per il recupero della chiesa diruta di Grottole e la trasformazione in sala da concerti e spettacoli

Luogo | Grottole | Matera

Data | 2021

Ente | Re-use Italy

Tipologia d’intervento | Recupero edilizio ed urbano

In collaborazione con | arch. Emmanuele Lo Giudice | Dottoressa in scienze dell’architettura Rebeca Elena Munteanu

Il giardino polifonico, un “rito ecologico” per la Chiesa Diruta.

La trasformazione in auditorium della Chiesa Diruta del XV sec. a Grottole si pone come obbiettivo quello di rendere questo spazio un centro di produzione culturale, luogo di rigenerazione aperto all’intera comunità urbana. L’intervento progettuale propone una metamorfosi spaziale che dialoghi con la struttura antica della chiesa mantenendo invariata, per quanto possibile, la struttura della preesistenza.

 

 

 

 

Questa filosofia d’intervento è già visibile nell’accesso principale al nuovo spazio urbano, che avviene tramite una grande parete verticale, realizzata con una lamiera a maglie larghe (lamiera stirata romboidale), che mantiene invariati i segni di rottura che il tempo ha lasciato sul fabbricato edilizio.  Su tutta la superficie della lamiera saranno distribuite piante rampicanti per dar vita ad un giardino verticale.

Dall’ingresso si accede subito al cuore del progetto posizionato all’interno della navata trasformandola in uno spazio aperto, privo di copertura, nel quale si inserisce un giardino pubblico coperto in parte da un volume sospeso, l’auditorium. La navata si apre quindi ad un nuovo rito che vede come protagonista la natura come luogo d’incontro per la comunità. Lì dove un tempo c’erano i banchi della chiesa, troviamo la modellazione spaziale di un giardino e, nelle cappelle laterali, le immagini sacre dei santi vengono sostituite da una vegetazione fitta che, grazie alla presenza di specchi inclinati posti nell’intradosso degli archi, celebrano il nuovo “rito ecologico”, creando visioni multiple impreviste. La navata diventa un luogo urbano d’aggregazione, d’incontro, di meditazione e di attesa prima di un concerto: giardino pubblico e foyer dell’auditorium, ma anche spazio polivalente per possibili eventi pubblici.

È proprio quest’ultimo, l’auditorium, il vero protagonista dell’intero progetto. Pensato come un volume sormontato da una grande terrazza che galleggia sospeso al centro della navata sopra il giardino, con il quale dialoga tramite un soffitto specchiato, dilatando in tal modo lo spazio nell’illusoria metafora di una natura senza fine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’intero intervento non si vuole limitare a rigenerare e trasformare la Chiesa Diruta, ma vuole aprire la strada ad un ambizioso progetto condiviso di rinascita per l’intero comune dove la chiesa stessa da rovina diviene un “giardino polifonico”, motore di un processo di rigenerazione ecologica, di “riforestazione” degli spazi urbani del centro storico, che vede i cortili, gli androni, le terrazze diventare dei giardini pensili che, come appendici naturali della chiesa Diruta, si aprono a eventi, a performance, workshop, e residenze per artisti.

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